Il parto in acqua può sembrare ad alcuni una forzatura, invece bisognerebbe assistere ad una nascita subacquea per provare la meraviglia di vedere il piccolo sgusciare dal ventre materno a labbra serrate e piano piano, aiutato con delicatezza, salire in superficie, uscire con la testolina e aprire gli occhi sul mondo, iniziando a respirare da solo e raramente piangendo…Se gli si lascia il tempo per farlo, il neonato si rilassa, le manine si raccolgono vicino alla testa e la sua postura torna quella che aveva nell’utero. Niente di così forzato, direi. Il parto nell’acqua può rappresentare un’opportunità, per la donna che lo desidera e si trova a proprio agio nel mezzo liquido (non per tutte è così), che le permette di ottenere un effetto rilassante e analgesico naturale. La ricerca ne ha dimostrato la sicurezza in gravidanze non complicate, a patto che si seguano protocolli ben precisi di gestione del travaglio/parto, senza improvvisazioni. Il personale di assistenza deve essere formato e competente, l’igiene assicurata e i passaggi assistenziali ben coordinati. Questa opzione è disponibile in vari centri ospedalieri ed è praticabile anche a domicilio, previa organizzazione dei materiali e degli spazi. Un recentissimo studio (*), pubblicato a cura della Cochrane Collaboration (il più autorevole gruppo internazionale di ricerca sull’efficacia degli interventi sanitari e la loro utilizzazione nella pratica clinica), di cui cito una sintesi, riporta le seguenti conclusioni:
Immersione in acqua durante travaglio e parto
Lo studio è stato condotto su un totale di 3243 donne. L’immersione in acqua durante il primo stadio del travaglio (fase dilatante) riduce significativamente il ricorso all’analgesia farmacologica (epidurale/spinale), senza influire negativamente sulla durata del travaglio, l’incidenza di parti operativi o il benessere neonatale. L’immersione durante il secondo stadio (fase espulsiva) aumenta la soddisfazione materna riguardo all’esperienza vissuta.
(*) summaries.cochrane.org/CD000111/immersion-in-water-in-labour-and-birth