Mondobambino: i pionieri della pedagogia

Loris Malaguzzi nasce il 23 febbraio del 1920, si laurea in Pedagogia e nel 1940 inizia ad insegnare nelle scuole elementari in un borgo sull’Appennino reggiano.

Nell’aprile del 1945 aderisce al progetto di un gruppo di persone di origine contadina e operaia che, in un piccolo borgo di campagna nei pressi di Reggio Emilia, decide di costruire e gestire una scuola per bambini. Da questa scintilla nasceranno in seguito altre scuole in periferia e nei quartieri più poveri della città, tutte autogestite.Nel 1950, al rientro dal corso di Psicologia che segue a Roma, inizia a lavorare come psicologo presso il Consultorio Medico Psico-Pedagogico Comunale di Reggio Emilia per bambini in difficoltà. Comincia così a lavorare parallelamente nel centro e nelle scuole autogestite.Nel 1963 il Comune di Reggio Emilia comincia ad organizzare una rete di servizi educativi che include l’apertura dei primi asili per bambini dai 3 ai 6 anni. Questa è un’importante pietra miliare: per la prima volta in Italia la gente afferma il proprio diritto a fondare una scuola laica per bambini piccoli. Ricorda Malaguzzi: “Una volta a settimana portavamo la scuola in città. Letteralmente, caricavamo noi stessi, i bambini ed i nostri strumenti di lavoro su un camion e facevamo scuola, organizzavamo mostre all’aria aperta, nei parchi pubblici o sotto il portico del teatro comunale. I bambini erano felici. La gente guardava: erano sorpresi e facevano domande”. Nel 1970 il primo asilo nido, per bambini da 3 mesi a 3 anni, viene aperto dal Comune in risposta alla richiesta di madri lavoratrici. Nel 1971 Malaguzzi cura il primo testo laico riservato agli insegnanti, ovvero “Esperienze per una nuova scuola dell’infanzia”, che racchiude tutta l’esperienza delle scuole di cui Loris è consulente. Nel 1980 fonda a Reggio Emilia il Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia.

Nel dicembre del 1991, la rivista americana Newsweek nomina l’asilo Diana, situato all’interno dei giardini pubblici di Reggio Emilia, come la più avanzata istituzione per la prima infanzia nel mondo, creando enorme interesse negli Stati Uniti e nel resto del mondo.

A questo riconoscimento fa seguito nel 1992 il prestigioso Premio Lego (Danimarca), mentre nel 1993 riceve a Chicago il Premio Kohl. Nel gennaio del 1994 a Reggio Emilia, Malaguzzi muore improvvisamente. Lo stesso anno viene fondato “Reggio Children”, centro internazionale per la difesa e lo sviluppo dei diritti e delle potenzialità dei bambini.(Tratto da wikipedia)

Come possiamo pensare di perdere per strada questo prezioso patrimonio di intelligenza, impegno ed esperienza?

Malaguzzi ha lasciato anche un testamento poetico che parla a noi adulti di oggi, spesso distratti e convinti che basti riempire lo stomaco dei nostri bambini perchè possano crescere felici :

Invece il cento c’è

Il bambino
è fatto di cento.

Il bambino ha
cento lingue
cento mani
cento pensieri
cento modi di pensare
di giocare e di parlare

cento sempre cento
modi di ascoltare
di stupire di amare
cento allegrie
per cantare e capire

cento mondi
da scoprire
cento mondi
da inventare
cento mondi
da sognare.

Il bambino ha
cento lingue
(e poi cento cento cento)
ma gliene rubano novantanove.

Gli dicono:
di pensare senza mani
di fare senza testa
di ascoltare e di non parlare
di capire senza allegrie
di amare e di stupirsi
solo a Pasqua e a Natale.

Gli dicono:
di scoprire il mondo che già c’è
e di cento
gliene rubano novantanove.

Gli dicono:
che il gioco e il lavoro
la realtà e la fantasia
la scienza e l’immaginazione
il cielo e la terra
la ragione e il sogno
sono cose
che non stanno insieme.

Gli dicono insomma
che il cento non c’è.
Il bambino dice:
invece il cento c’è.