Si parla ancora molto di impotenza, spauracchio di ogni maschio che abbia raggiunto la maturità sessuale, ma in realtà ormai questo termine è stato sostituito con quello di disfunzione erettile (DE), per definire l’incapacità a raggiungere e/o mantenere un’erezione del pene sufficiente a condurre un rapporto soddisfacente. Un pò di dati per capire: si tratta di un disturbo che interessa milioni di uomini nel mondo, alterandone seriamente la qualità di vita. In Italia si stima che circa 3 milioni di uomini ne siano affetti: il 2% di essi ha meno di 39 anni; il restante 98% riguarda maschi dai 40 anni in su e la percentuale di persone che presenta qualche forma di questo disturbo sale con l’aumentare dell’eta’, per una fisiologica senescenza anche della funzione sessuale (ne soffre quasi la metà degli ultrasettantenni). Si ritiene che al di sotto dei 50-55 anni la quasi totalita’ delle disfunzioni erettili sia di origine prevalentemente psichica; si distinguono una forma primaria (se si è manifestata fin dall’inizio dell’attività sessuale) e una secondaria (se è intervenuta in un secondo momento, dopo un periodo di attività sessuale soddisfacente); può inoltre essere generalizzata o situazionale, cioè sempre presente nell’attività sessuale dell’uomo, o soltanto in determinate condizioni.
Le cause possono essere di natura fisica e/o psicologica, spesso concomitanti e in interazione reciproca: tra le più comuni cause psicologiche vi sono l’ansia, la depressione, conflitti intrapsichici profondi ma anche lo stress e i condizionamenti ambientali. Un significato particolare lo riveste la cosiddetta “ansia da prestazione”, ossia quella condizione in cui la tensione verso il risultato determina un effetto inibitorio sull’erezione; è assai frequente nei giovani alle prime esperienze, o dopo il verificarsi di un primo “fallimento” nei rapporti sessuali. Altra causa favorente è data dalla scarsa intesa col partner. Esistono poi numerosi fattori di rischio che aumentano in maniera consistente la probabilità di insorgenza di una DE: il fumo, specie iniziato in giovane età, il consumo cronico di alcol e droghe, la carenza di esercizio fisico, l’ipercolesterolemia, il diabete, l’obesità, l’ipertensione…
Cosa si può fare per evitare l’insorgenza di questo problema? Molto, evidentemente: è chiaro che uno stile di vita sano favorisce il buon funzionamento del corpo, dunque anche del pene, riducendo pure la probabilità di ammalarsi, ma prima si comincia e meglio è.
Un bambino sano nasce da una mamma sana e da una gravidanza condotta con cura (*): il neonato continua a subire gli effetti dell’ambiente, quindi creare le migliori condizioni perchè cresca in buona salute è fondamentale anche per la sua futura vita sessuale. Allattamento materno, minor consumo possibile di prodotti chimici per la sua igiene, svezzamento con cibi sani e semplici, tante coccole, un buon dialogo per poter parlare apertamente del corpo, delle sue funzioni e, più in là, della sessualità consapevole, rispettosa, gioiosa. E poi? Tanto altro:
– seguire un’alimentazione appropriata: (consumo ridotto di caffeina, zuccheri, grassi animali; dieta ricca di vegetali, cibi integrali);
– svolgere attività fisica costante: il corpo è fatto per muoversi, e il movimento attiva la circolazione, tonifica i muscoli, favorisce la produzione di endorfine, produce benessere; per contro, concedersi un adeguato numero di ore di sonno per rigenerarsi;
– curare la vita di relazione (affetti, amici) e gestire in maniera sensata le proprie giornate (c’è un tempo per ogni cosa…); essere curiosi, non smettere mai di imparare, accrescere la propria cultura: tutti elementi che favoriscono l’autostima e lo stare bene con sè stessi e con gli altri; coltivare il senso dell’umorismo… : )
– accettare serenamente i cambiamenti che il corpo subisce negli anni.
Se ancora non basta, parlarne con un medico può fornire ciò che manca per affrontare il problema e risolverlooo!
(*) – https://intornoallanascita.com/2011/11/03/la-gravidanza-ecologica-3/
– https://intornoallanascita.com/2012/02/06/esami-in-gravidanza-il-protocollo-ministeriale/