La pubertà femminile


Termine quasi scomparso dal lessico quotidiano, pubertà, eppure non possiamo fare a meno di considerare questa parentesi fondamentale della vita di un individuo, specie quando i cambiamenti che in essa avvengono sono così vistosi, se non altro per comprenderne meglio anche gli intensi aspetti emotivi collegati.

Dunque, per pubertà si intende la fase biologica di mutamenti fisici attraverso i quali passa il corpo di un bambino per assumere le caratteristiche di quello adulto, essenzialmente rivolti a garantirne la riproduzione. Questo processo comporta davvero grandi sconvolgimenti a vari livelli, inclusi mutamento dell’umore e sviluppo delle pulsioni sessuali, per effetto di una attivazione chimica imponente che porta alla produzione di ormoni sessuali. La trasformazione più marcata è connessa con l’inizio dell’attività delle ghiandole sessuali, che si manifesta nella ragazza attraverso il fenomeno visibile della prima mestruazione o menarca (*).

Le differenze fisiche tra maschi e femmine fino a questo momento sono limitate quasi esclusivamente all’ apparato genitale esterno; con la pubertà sopraggiunge invece lo sviluppo di notevoli difformità riguardo a dimensioni, forma, composizione e funzione di strutture e sistemi del corpo, ma la trasformazione più evidente, per le ragazzine, riguarda le cosiddette caratteristiche sessuali secondarie, come la crescita dei peli sul pube e delle mammelle, l’aumento di volume delle grandi labbra, l’allargamento del bacino e l’inizio del ciclo mestruale.

Il processo puberale nelle femmine inizia prima che nei maschi, pur se con grande variabilità individuale in relazione all’ambiente, all’etnia, alle condizioni socio-economiche e anche psicologiche.

All’inizio del secondo decennio della vita, la maggior parte delle ragazze sviluppa caratteri secondari e matura la capacità riproduttiva, aumentando di statura e consolidando l’apparato scheletrico. La prima manifestazione dello sviluppo puberale interessa lo sviluppo mammario, con comparsa di piccole protuberanze (bottoni mammari) nell’area del capezzolo, a volte dolenti, che rappresentano il “nucleo” della ghiandola mammaria, da cui originerà la mammella per effetto dell’influenza ormonale. In parallelo, dai bulbi piliferi situati sul pube e nel cavo ascellare inizia a comparire la peluria, il grasso corporeo si ridistribuisce “al femminile” e per effetto di una aumentata attività delle ghiandole sebacee può comparire l’acne, localizzata in particolare sul viso e spesso fonte di disagio.

In alcune situazioni si verifica una pubertà anticipata (prima degli 8 anni), che può incidere sul ritmo di crescita e compromettere la normale evoluzione dell’altezza finale, ad esempio, oppure non avere alcuna influenza su di essi. Una valutazione medica appropriata consente di stabilire se i processi di maturazione stanno avvenendo comunque in maniera normale o è necessario intervenire per correggerli.

Prima dei 9 anni possono comparire piccole perdite ematiche cicliche simili alle mestruazioni, che spesso cessano lasciando spazio alle altre modificazioni puberali che avvengono alla normale età. In questi casi si effettua soltanto un attento controllo periodico della bambina, per rilevare un eventuale passaggio ad una pubertà anticipata.

Si definisce invece ritardata quando non vi è comparsa dei segni di maturazione puberale fino a 13-14 anni; può verificarsi anche un ritardo o mancata comparsa del menarca quando sia già ultimato lo sviluppo puberale. In entrambi i casi, il più delle volte la ragazza non presenta alcuna patologia, e si riscontrano spesso precedenti famigliari analoghi (la mamma, la nonna).

Molte situazioni di menarca tardivo sono però collegate a deficit nutrizionali o ad una attività fisica intensa (giovani atlete o ballerine). Le abitudini dietetiche acquisite fin dalla prima infanzia e fattori di inquinamento ambientale possono esercitare un’influenza non indifferente sullo sviluppo puberale. (**)

Anche una cura attenta della gravidanza è fondamentale per preparare il terreno di uno sviluppo regolare della neonata, delle sue strutture corporee e dei fenomeni futuri che si verificheranno nel suo organismo: molti studi hanno dimostrato e stanno indagando l’influenza dei fattori ambientali e degli stili di vita sulle fasi di crescita embrionale e fetale e le loro ripercussioni sui delicati meccanismi puberali.

Un’indagine ecografica, innocua e di facile esecuzione, permette di rilevare eventuali anomalie dell’apparato genitale interno della ragazzina e di intervenire in maniera appropriata dove sia nacessario.

Non è difficile, dunque, immaginare il groviglio imponente di emozioni che accompagna questa fase complessa e intensa di passaggio esistenziale: un cambiamento corporeo così rapido e importante non può certo passare inosservato nella mente di quella che prima, sul piano psicosociale e culturale, era una bambina, e in breve tempo acquista le caratteristiche esteriori della donna, con tutti i risvolti collegati a questa condizione. La vicinanza discreta e affettuosa, insieme all’osservazione attenta degli eventuali segnali di disagio, continua ad essere il supporto più grande per aiutare e sostenere l’adulta che verrà, ricordando sempre che anche noi abbiamo vissuto le medesime emozioni, gli stessi sconvolgimenti. Spesso proprio questo momento ci riporta ai conti in sospeso che abbiamo ancora con noi stessi, e magari ci spinge a chiedere aiuto per farli tornare, finalmente… : )

(*) – https://intornoallanascita.com/2013/10/05/la-mestruazione/

(**) – http://www.tuttogreen.it/puberta-sempre-piu-precoce-colpa-dellalimentazione-e-dellinquinamento/