Le malattie sessualmente trasmesse (MST) sono un certo numero, e com’è intuibile si propagano da un individuo all’altro attraverso la pratica sessuale, dunque il contatto tra genitali o orogenitale. Rappresentano la prima causa di infezione nei paesi occidentali e sono in costante aumento, complici il mutamento dei costumi sessuali, i frequenti cambi di partner e l’omissione di misure preventive. Nessuno si sottrae, in tal caso: uomini e donne, di ogni etnia ed età, ma in particolare i giovani risultano molto più esposti, essendo maggiormente propensi ai rapporti a rischio per carenza di informazioni adeguate, dialogo pressochè assente in famiglia e in ambito scolare, difficoltà ad elaborare e rendere fruibile per sè stessi quanto trovano in rete o sulle riviste.
Le donne, in mancanza di trattamento pagano spesso un prezzo molto elevato in termini di salute: i microrganismi responsabili possono risalire lungo l’apparato genitale e causare sterilità (occludendo le tube) o aumentare l’evenienza di gravidanze extrauterine, determinare la comparsa di tumori del collo dell’utero, favorire l’insorgenza della sindrome infiammatoria pelvica. Durante la gravidanza, invece, ne possono derivare problematiche di varia natura, così come durante e dopo il parto, a carico di mamma e/o neonato. Anche la fertilità maschile può venire comunque compromessa.
Si possono distinguere le MTS in tre categorie fondamentali: a trasmissione sessuale quasi esclusiva (infezione da clamidia, sifilide, gonorrea, tricomoniasi, herpes genitale, papilloma virus), a trasmissione sessuale non esclusiva (HIV/AIDS, epatiteB, citomegalovirus, prostatite batterica), a trasmissione sessuale poco frequente (candidosi ed epatite C).
Queste malattie sono assai spesso asintomatiche, o possono presentare scarsi sintomi, mal definiti, di lieve intensità. Facilissimo sottovalutare le prime avvisaglie, altrettanto non far ricorso a una consulenza medica, di conseguenza il trattamento terapeutico viene frequentemente ritardato, o neppure iniziato. L’asintomaticità, però, non difende il partner dal contagio, dunque è necessario effettuare controlli periodici se si assumono comportamenti a rischio. I sintomi più comuni, maschili e femminili, sono dolori addominali, dolore durante l’emissione dell’urina, sintomi simili a quelli influenzali, febbriciattola o febbre alta, perdite genitali anomale, arrossamento genitale con prurito, bruciore, formicolio, dolore, comparsa di pus nelle zone genitali.
L’unico modo modo certo per non contrarle è evitare i rapporti a rischio, o almeno utilizzare il preservativo, maschile o femminile, in tutti i tipi di contatto (vaginale, anale o orale). La protezione è efficace contro l’HIV, la gonorrea, la clamidia, la tricomoniasi e la sifilide. Per l’herpes e il papillomavirus il livello di protezione è più basso, potendosi trasmettere tramite il contatto con zone cutanee infette prossime agli organi genitali.
Evitare di condividere rasoi, spazzolini, pettini, aghi, siringhe, e assicurarsi che parrucchieri, tatuatori ed estetiste usino strumenti sterilizzati sono misure di cautela supplementari.
Se si ha un dubbio, è fondamentale condividerlo con il proprio medico, un ginecologo, un consultorio, un ambulatorio ospedaliero. Un’ostetrica è sempre in grado di fornire informazioni corrette e indirizzare appropriatamente la persona . Quasi tutte le MTS sono curabili in maniera definitiva, se il trattamento viene effettuato al più presto.
Scoprire di avere contratto un’infezione sessualmente trasmissibile è sempre motivo di turbamento, ma non deve far venire meno la responsabilità verso gli altri: informare al più presto le persone con cui si hanno avuto rapporti negli ultimi 6 mesi, affinché si sottopongano ai test e alle eventuali cure, è un comportamento di fondamentale correttezza, per evitarne l’ulteriore propagazione.
Ma la prevenzione è ancora meglio!!! ; )
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