Il colostro

Questo liquido denso, giallognolo per l’abbondante presenza di carotene, prezioso e dalla composizione chimica complessa, chiamato anche primo latte, ha un valore speciale per i mammiferi perchè svolge compiti biologici sorprendenti. Prodotto dalle ghiandole mammarie a partire dalle ultime settimane di gravidanza e per alcuni giorni dopo il parto, viene assunto dal neonato durante le prime suzioni: l’attaccamento precoce al seno, possibilmente entro le prime due ore di vita, gli consente di beneficiare da subito delle sue proprietà. Verso il terzo giorno il colostro cambia composizione e, con l’arrivo della montata lattea, diventa  latte di transizione, che serve per abituare gradualmente il neonato al latte definitivo, più completo nei suoi costituenti, che verrà prodotto intorno al decimo giorno. La concentrazione di sostanze biologicamente attive è così elevata che attualmente non si conosce ancora del tutto la composizione completa del colostro, così come quella del latte materno.

Il sistema digestivo del neonato è molto immaturo, e il colostro, assai digeribile, consente di fornirgli sostanze nutritive concentratissime in un volume limitato. Esercitando un lieve effetto lassativo, favorisce l’eliminazione del meconio, sostanza vischiosa presente nell’intestino, e di conseguenza della bilirubina in esso contenuta, sostanza che deriva dalla distruzione dei globuli rossi in eccesso, prevenendo l’ittero neonatale. Cosa contiene il colostro? Un’infinità di sostanze: principalmente acqua, ma in cui sono diluite proteine, vitamina A,  cloruro di sodio, zinco, taurina (sostanza importante per lo sviluppo del sistema nervoso e della retina), lattosio, lisozima (enzima antibatterico), lattoferrina (che facilita l’assimilazione del ferro), citochine (antivirali e antitumorali). Rispetto al latte vero e proprio, risulta molto più ricco di proteine, di sali minerali e meno carico di zuccheri, grassi e potassio. Per questo motivo tampona la disidratazione a cui il bimbo andrà incontro e durante la quale avrà bisogno di parecchi sali minerali. Le proteine contenute nel colostro gli forniscono particolari anticorpi (ad esempio le immunoglobuline A o IgA), sostanze antimicrobiche che vanno a rivestire le pareti intestinali  e rappresentano la prima barriera sia dall’aggressione di germi e virus sia dalla penetrazione di sostanze estranee che potrebbero far scatenare reazioni allergiche. Questa protezione naturale passiva è di straordinaria importanza, poichè sopperisce all’immaturità del sistema immunitario del neonato, che potrà svilupparsi correttamente grazie al supporto del latte materno. Alcuni fattori di crescita stimolano poi lo sviluppo dell’intestino.

Una delle scoperte più interessanti riguardo alla composizione del colostro è il TF, Transfer Factor, che ha il compito di trasferire la memoria immunitaria materna al bambino, tramite un complesso meccanismo molecolare. Ma potremmo continuare a lungo…

Con il passare dei giorni, diminuiscono le proteine mentre aumenta il contenuto degli zuccheri, indispensabili per la crescita dei tessuti cerebrali, e dei grassi che apportano energia.

Una curiosità: i composti chimici del colostro bovino sono identici ai componenti chiave del colostro umano, ma molti risultano in quantità più rilevanti; ad esempio alcuni anticorpi sono presenti in proporzioni circa venti volte maggiori rispetto a quelli rilevabili nel colostro umano, perchè i vitellini non ricevono dalla madre alcuna protezione attraverso la placenta, mentre i neonati umani sì.

Qualsiasi mammifero femmina produce il colostro, fino a quando si trasforma nel latte con le caratteristiche della specie di appartenenza. In realtà, la sua funzione non è propriamente nutritiva, ma principalmente di stimolo biologico e immunologico, al punto che si è osservato un più rapido sviluppo neurocomportamentale, evidente già alla fine della prima settimana di vita, nel neonato che assume colostro rispetto a quello che non ne beneficia.

Dunque, la cura della suzione precoce e a richiesta al seno materno è una fase estremamente importante, nella quale il bambino apprende a regolare i ritmi alimentari sulla base delle sue necessità, ma soprattutto si appropria dei mattoncini biologici che costutiscono la base della sua salute presente e futura.



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