Quando è possibile partorire in casa?


Nella vita, se i dubbi sono in agguato occorre sempre informarsi: non è possibile scegliere un percorso senza vagliare le alternative, i pro e i contro, allo stesso modo con cui si scelgono un’auto nuova, una vacanza, un abito… Quando si tratta della salute le decisioni si fanno più ardue, sicchè anche il parto, momento carico di elementi che collegano direttamente con lo stato di benessere fisico e psichico che ci fa sentire “sani”, richiede di operare una scelta. Chi decide di far nascere nell’intimità della sua casa il proprio bambino lo fa per sentirsi accudita in maniera continuativa da un’ostetrica che conosce in gravidanza, che ha sposato la filosofia del rispetto dei tempi naturali di mamma e neonato e che li salvaguarda il più possibile senza mai dimenticare i criteri di sicurezza da garantire ad entrambi. In questo senso, il documento da anni in vigore nella Regione Piemonte (*) rappresenta una garanzia per le donne che vogliono sperimentare il parto a domicilio, poichè si ispira direttamente alle esperienze ormai consolidate del Nord Europa, in cui la nascita in casa rappresenta una possibilità concreta, soprattutto per le olandesi che la vivono nel 30-35% dei casi.

In sintesi, possono accedere all’assistenza, pianificata con cura, tutte le situazioni in cui la gravidanza ha avuto un decorso fisiologico, senza alcuna complicanza, e nel momento in cui insorge il travaglio siano presenti queste condizioni:

– epoca di gravidanza compresa fra le 37 e le 41settimane + 6 giorni

– gravidanza singola (non gemellare) e feto in presentazione cefalica (a testa in giù!)

battito cardiaco del feto regolare

peso fetale stimato all’interno di parametri ben definiti

– assenza di patologia fetale nota e di rischi neonatali prevedibili

– regolare inserzione della placenta (individuata ecograficamente)

– assenza di problemi materni (ostetrici e non) che rappresentino una controindicazione al travaglio di parto, o che richiedano (come nel caso del pregresso taglio cesareo) una sorveglianza intensiva del benessere della madre e del feto durante il travaglio

– insorgenza spontanea del travaglio, rottura delle membrane da meno di 24 ore e liquido amniotico limpido (situazione che andrà comunque opportunamente tenuta sotto osservazione)

– esame batteriologico vaginale negativo per la presenza di Streptococco (a meno che vi sia la possibilitò di disporre di un medico che effettui la prescrizione e sorvegli la somministrazione della terapia antibiotica prevista nei protocolli in caso di positività).

Durante il travaglio, l’ostetrica avrà cura di avvisare il 118 per avere supporto rapido in caso di necessità, e il Centro Ospedaliero con Reparto Ostetrico più vicino per lo stesso motivo, avvisando entrambi dopo il parto per interrompere l’allerta.

L’ostetrica che prende in carico la donna deve non solo attenersi a queste indicazioni, ma sottoscriverlo in forma scritta trasmettendo il documento all’ASL durante la gravidanza, quando viene inoltrata la pratica di rimborso delle spese. In tal modo, la donna ha la garanzia di ricevere un’assistenza conforme ai criteri di sicurezza necessari per una serena esperienza di parto. Pensare di vivere la nascita in casa ignorando questi principi è ovviamente comprensibile per una gestante quando esprime il suo desiderio, ma non accettabile da parte di un’ostetrica onesta, che ha il dovere di operare nei suoi confronti e in quelli del nascituro con coscienza etica, senza fargli correre rischi reali e inutili, secondo i principi espressi dal Codice Deontologico:

“Nell’esercizio dell’attività professionale l’ostetrica/o si attiene alle conoscenze scientifiche e agisce nel rispetto dei principi fondamentali della qualità dell’assistenza e delle disposizioni normative che regolano le funzioni di sua competenza, al fine di assicurare l’appropriatezza, l’equità e la sicurezza delle cure”

“Il comportamento dell’ostetrica/o si fonda sul rispetto dei diritti umani universali, dei principi di etica clinica e dei principi deontologici della professione”

“L’ostetrica/o nell’agire professionale si impegna ad operare con prudenza, diligenza e perizia al fine di tutelare la salute degli assistiti

Informarsi significa anche questo: sapere sempre cosa cercare in chi consultiamo per affidargli la nostra esperienza di vita, e se questa è la nascita di un figlio ogni donna ha il diritto umano fondamentale di ricevere il meglio per sè e per il suo piccino…

(*)  http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:1OsqODvI-Z0J:www.ostetrichetorinoasti.it/documentazione/parto_domicilio.pdf+&cd=2&hl=it&ct=clnk&gl=it&client=firefox-a

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