Quante parole si sono spese (e ancora lo saranno…) sulla maternità, nel tempo e nei diversi contesti sociali, culturali, religiosi, ideologici…Esaltazione, negazione, rimozione, uso strumentale e finalizzato all’affermazione di principi, o alla loro negazione, ma con un comune denominatore, perchè “mezzo” attraverso il quale la gravidanza si concretizza: il corpo della donna, e più in generale la condizione femminile nella sua interezza.
Un esempio davvero incredibile della necessità e capacità umane di creare attorno ai fenomeni sociali complesse sequenze di ideologie e rituali è dato dalla pratica devozionale giapponese del mizuko kuyo, volta a placare lo spirito dei non nati a seguito di aborto volontario, affermatasi ormai diffusamente a partire dalla seconda metà del ‘900 come rielaborazione di culti precedenti.
Il Giappone ha conosciuto l’infanticidio abituale, legato alle condizioni di estrema povertà della popolazione e perdurato fino al diciannovesimo secolo. Nella seconda metà del secolo, vi fu un’inversione di tendenza, che spinse verso l’esaltazione della madre prolifica e la repressione di qualunque forma di controllo delle nascite, attraverso un’opportuna manipolazione della simbologia e dell’immaginario religiosi. L’avvento dell’interruzione volontaria di gravidanza, che attualmente è pratica diffusa (e fonte di lucro per medici e cliniche…), addirittura sostitutiva della contraccezione, verso la quale regna un disinteresse quasi totale, non ha eliminato l’dea che il senso di colpa sia elemento che deve accompagnare la donna, in una prospettiva ideologica molto complessa e contraddittoria.
Dunque, il rituale del mizuko kuyo assolve il compito di mitigare il senso di colpa della donna e placare lo spirito inquieto del mizuko, cioè il “bambino d’acqua”: lo spirito è associato al liquido amniotico in cui si trovava, e la sua natura è rimasta liquida, informe, trasparente come quella di un fantasma.
Non senza interessi commerciali a vari livelli…alla faccia del corpo e della mente delle donne, tanto per cambiare!
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